"Merveilleux《 temps suspendu》... superbe nostalgie a la fois douce et melancolique... le CD s'écoute comme un seul opus... il ne faut rien en perdre... merci Giulio pour ta musique qui honore nos guitares...
- Gerard
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Giovanni Pelosi è con Pietro Nobile e Giulio Redaelli. AUTOPRODUZIONE. CD, 2022.
"Tra i dischi che con piacere ho ricevuto da alcuni amici, c'è questo, Tempo Sospeso, di Giulio Redaelli. Ho conosciuto alcuni musicisti, indipendentemente dalla loro bravura;, affetti da una sorta di megalomania. Ed altri, potrei citare, oltre a Giulio, Pietro Nobile, che di questo lavoro è il soundmaker), che sembrano avere il difetto opposto, una sorta di micromania. Giulio Redaelli, lo conosco ormai da trent'anni, è un forte chitarrista fingerstyle...che, secondo me, dovrebbe essere più attivo, e più conosciuto. Il disco presenta dodici tracce, sei brani originali e sei arrangiamenti. Tutti si ascoltano volentieri, a partire dalla title- track, che è la mia preferita tra gli originali. Ma, secondo me, Giulio dà il meglio con la musica celtica...le sue versioni di Sheebeg and Shemore e di South wind sono tra le migliori che abbia ascoltato, e sono molte. Un bel suono, degno di Pietro Nobile, ed eccellenti, sobrie collaborazioni (la chitarra è sempre assoluta protagonista). Grazie Giulio, un bel regalo
"Giulio Redaelli, fine chitarrista fingerpicking, fa parte dell'Associazione Zonacustica il che tradotto in semplici parole significa grandi e piccoli significativi festival, altrettanto significative rassegne, club dove le persone sono davvero interessate alla musica che viene suonata sul palco, seminari, session informali il tutto con il comune denominatore lo stile "fingerpicking" con qualche rara intrusione di qualche "flatpicker" e questo "Tempo sospeso" è il suo quarto album dopo "Connemara" del 2008, "Aquiloni" del 2013 e "Blue-Eyed Duckling" del 2014, tutti autoprodotti.
Senza entrare nei tecnicismi esecutivi per i quali rimando ad altri con più competenze di me, questo è a mio modesto avviso davvero un bel lavoro che conferma il progetto musicale del chitarrista lecchese, ovvero composizione di nuovi brani a fianco di riletture di brani di altri autori, riletture mai troppo calligrafiche con arrangiamenti interessanti per le appropriate scelte timbriche degli strumenti che affiancano in modo discreto ma molto efficace la raffinata e precisa chitarra di Redaelli.
A cominciare dal classico del texano Jerry Jeff Walker interpretato anche dalla Nitty Gritty Dirt Band, ovvero "Mr. Bojangles": qui la scelta è stata quella di accompagnare la voce equilibrata, l'armonica e la chitarra con il calibrato Hammond di Marco Maggi ed il supporto del contrabbasso di Luciano Montanelli e quel che ne risulta è una rilettura intelligente che rispetta l'originale abbandonando gli accenti della country music a favore di un folk intimista e riflessivo che narra la storia di un diseredato conosciuto da J. J. Walker in carcere.
"Sheebeg and Sheemore", quasi un passaggio obbligato per i chitarristi, è uno standard del folk irlandese attribuito all'arpista Turlogh O'Carolan e Redaelli la esegue in completa solitudine in modo impeccabile; tra i brani originali "Foglie nel vento", le slow air "Colori d'autunno" con la viola di Socrate Verona, l'aria danzante "Foglie al Vento" eseguita in solo e "Forse" con la fisa di Maggi son quelli che tengo a segnalare.
In realtà tutto il disco è estremamente piacevole, agli appassionati chitarra e della buona musica in generale lo consiglio caldamente come consiglio di contattare Giulio Redaelli per l'acquisto e per conoscere le date delle sue performance.
- Alessandro Nobis
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A.D.G.P.A. NEWS
"Tempo Sospeso è un lavoro discografico curatissimo. Non solo dal punto di vista più importante, che è quello dei contenuti musicali, ma anche sotto il profilo grafico e quello riguardante la qualità delle registrazioni. i brani originali sono molto piacevoli e gli arrangiamenti delle cover particolarmente riusciti. Da segnalare, per l'esordio discografico come cantante di Redaelli, è l'ultimo brano: Bojangles. Hanno collaborato all'album Socrate Verona (archi), Amerigo Cazzaniga (batteria e percussioni), Marco Maggi (fisarmonica e organo Hammond), Luciano Montanelli (contrabbasso) e Pietro Nobile al banco di regia)"